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Cagli nel Quattrocento: razionalità urbana e fortificazioni militari

Cagli, incastonata tra le pendici del Catria e le vie che portano a Urbino e a Fano, fu nel Quattrocento parte integrante dello Stato della Chiesa. Ma ciò che colpisce ancora oggi del suo impianto urbano e architettonico è il segno lasciato dalla cultura militare e umanistica della corte dei Montefeltro.

Il torrione che domina una parte della città è opera di Francesco di Giorgio Martini, ingegnere e architetto al servizio di Federico da Montefeltro. A lui si deve un sistema difensivo che prevedeva anche un camminamento sotterraneo – il cosiddetto “soccorso coverto” – che collegava il torrione alla rocca cittadina, di cui oggi restano visibili i ruderi sulla collina sovrastante. Questo progetto non solo rafforzava la città contro le nuove minacce dell’artiglieria, ma esprimeva una visione moderna, ordinata e funzionale del potere.

L’intervento si colloca in un momento in cui Federico, pur operando in un contesto pontificio, portava avanti un disegno territoriale che coniugava difesa, arte e buon governo. Anche città non direttamente sotto il suo dominio ricevevano attenzione e interventi strategici.

Ma Cagli possedeva già una vocazione alla razionalità urbana: nel 1289, dopo un incendio devastante, venne rifondata con una pianta a scacchiera, rarità per l’epoca. Una geometria che ancora oggi struttura il tessuto cittadino. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che proprio questa struttura regolare, unita al profilo montano del Monte Petrano sullo sfondo, possa aver suggerito elementi compositivi della celebre “Città ideale” conservata a Palazzo Ducale di Urbino. In questo senso, Cagli non solo riceve l’impronta della razionalità montefeltrina, ma potrebbe anche averla ispirata.

A Cagli, la forma della città parla ancora. Parla di ordine, di progettualità, di una cultura che sapeva coniugare l’estetica con la funzione. Una città da riscoprire, come primo passo per comprendere l’intelligenza architettonica e politica che ha modellato il nostro territorio.


Torrione - Francesco di Giorgio Martini


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