📌 giovedì – un consiglio culturale
Milano Liberty: il palazzo che fece scandalo
Se passate da Milano, fermatevi qualche minuto in corso Venezia davanti a Palazzo Castiglioni.
È uno degli edifici Liberty più significativi della città — e forse anche uno dei più provocatori della sua epoca.
Progettato da Giuseppe Sommaruga e completato nel 1903, il palazzo suscitò scandalo e polemiche già dal primo sguardo.
Il motivo?
Due statue femminili seminude — scolpite da Ernesto Bazzaro — adagiate con grazia sulla facciata, a simboleggiare la Pace e l’Industria.
Milano, ancora imbevuta di gusto borghese e neoclassico, non era pronta per quella bellezza disinvolta, sinuosa, sensuale.
I milanesi iniziarono a chiamarlo “il palazzo delle Cariatidi svestite”, e alla fine, per quietare gli animi, le due sculture furono rimosse.
Ma anche senza quelle figure, Palazzo Castiglioni rimane un manifesto.
Non di uno stile, ma di una visione del mondo:
un’architettura che non vuole imitare l’antico, né rassicurare, ma sorprendere, fluire, trasformare.
Al posto delle colonne: rami, fiori, curve che crescono nella pietra.
Al posto della simmetria: movimento, eleganza organica, atmosfera.
✨ Una bellezza che nasce altrove
Il Liberty, come il Rococò e il Gotico Internazionale, appartiene a una linea alternativa dell’arte europea:
una linea non classicista, non razionalista, non monumentale.
Una linea che non si oppone al classico, ma lo ignora.
Non è una ribellione: è un’altra nascita.
Diversamente dalle Avanguardie storiche, che si scagliano contro la tradizione classica per poi talvolta ritornarvi, questi stili non la riconoscono nemmeno come riferimento.
Il Gotico Internazionale si nutre di eleganza fiabesca e cortese.
Il Rococò vive di grazia, leggerezza, piacere del dettaglio.
Il Liberty fiorisce nella forma organica, nella decorazione vegetale, nella ricerca di un’arte totale che abbracci oggetti, mobili, palazzi, città.
Sono forme d’arte che non vogliono insegnare, ma suggerire.
Non spiegano: incantano.
📍 Un altro sguardo sul mondo
Guardare Palazzo Castiglioni oggi, in silenzio, nel cuore della città moderna, significa entrare in un’altra idea di bellezza.
Una bellezza che non si misura, ma si respira.
Che non domina, ma avvolge.
È un invito a cambiare sguardo: a pensare che ci sono forme dell’arte che non nascono dalla ragione, ma dalla linfa.
🎨 Se ti affascina questa sensibilità, puoi continuare il viaggio con:
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le scene oniriche e raffinate di Watteau e Fragonard,
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l’eleganza fiabesca di Pisanello o Gentile da Fabriano,
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i manifesti floreali e incantati di Alphonse Mucha.
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